Autore: Fabio Ricceri Pagina 1 di 6

Università e AI: la frontiera del pensiero creativo

L’intelligenza artificiale non è più un’ospite di passaggio nella nostra quotidianità. Tanto meno lo è nelle aule universitarie. È diventata, anzi, una coinquilina fissa, spesso invisibile e a volte anche ingombrante. Oggi qualsiasi studente può generare in pochi secondi una tesi decente, un codice funzionante o un’analisi statistica sofisticata. Il risultato è che si rischia di scambiare velocità per profondità e omogeneità per qualità. Ne parlavo proprio giorni fa all’interno dell’Accademia nella quale insegno digital marketing ai ragazzi del 2° anno, nati nel 2005. Il vero pericolo, cercavo di spiegare, non è la tecnologia in sé, ma la tentazione di usarla come scorciatoia per il pensiero: un conformismo digitale che premia l’output medio e mette in secondo piano la deviazione creativa dell’essere umano.

È in questo scenario che matura una riflessione urgente: le università devono smettere di essere semplici consumatrici di algoritmi e trasformarsi in laboratori di resistenza intellettuale. Devono insegnare non solo a usare l’AI, ma a metterla in discussione, a smontarla, a superarla. Solo così potremo evitare di ritrovarci con laureati perfettamente addestrati a ripetere il già noto, invece che a inventare il nuovo.

Colonialismo digitale: l’editoria al tempo dell’AI

Quest’anno, il tema ufficiale della Fiera del Libro di Francoforte 2025, che si è svolta il mese scorso è stato “Ponti di libertà”. Ma a detta degli editori, quei ponti sembrano costruiti su fondamenta digitali un po’ instabili, mentre il traffico che ci scorre sopra è monopolizzato dai soliti colossi Usa, Google, Microsoft e Amazon in primis, assieme ai loro cugini cinesi.

Stellantis lascia la robotica italiana: Comau passa a One Equity Partners e l’industria dell’automotive italiana perde un altro pezzo di futuro

Nel vasto mosaico dell’industria italiana, ogni tanto scompare una tessera. A volte è piccola, altre volte è un’intera parte dell’immagine. La cessione di Comau, storica eccellenza italiana nella robotica industriale, rientra senza dubbio nella seconda categoria. Stellantis ha infatti avviato la procedura per cedere il pieno controllo dell’azienda al fondo statunitense One Equity Partners, pronto a salire dal 50,1% al 100% del capitale.

Cop30, compromesso tropicale: il clima aspetta, il mondo “va avanti insieme” (forse)

La Cop30 di Belém si è chiusa, come da tradizione, con quel mix di diplomazia, frustrazione e applausi moderati che ormai caratterizza ogni summit sul clima. Un “mini-compromesso”, lo definiscono molti osservatori, che però ha un peso politico preciso: non interrompere il cammino negoziale, per quanto lento, che porta all’obiettivo della riduzione del riscaldamento globale.

Droni intelligenti e geopolitica smart: la nuova alleanza Indra–Edge decolla (e stavolta non in modalità kamikaze)

In un’epoca in cui ogni settore vuole definirsi “smart”, anche la difesa ha deciso di non essere da meno. Non più soltanto droni, ma droni “intelligenti”. E, per chi ha gusti più estremi, persino droni “kamikaze”, un termine che nessuna strategia di comunicazione è mai riuscita davvero ad addolcire. È in questo contesto che nasce la nuova joint venture firmata da Indra, colosso tecnologico spagnolo, e Edge, gigante della difesa degli Emirati Arabi Uniti, annunciata ufficialmente a Madrid e destinata a diventare uno dei più rilevanti poli industriali europei nel settore delle tecnologie autonome per la sicurezza.

La BCE scopre l’acqua calda: l’Europa è in ritardo sulla tecnologia…

Allo European Banking Congress di Francoforte, Christine Lagarde pur non usando toni apocalittici ha inviato un messaggio molto chiaro: l’Europa è vulnerabile. Ma noi questo già lo sapevamo. L’UE è vulnerabile non solo per colpa dei capricci geopolitici mondiali, tra dazi americani, guerra in Ucraina e concorrenza cinese, ma anche, se non soprattutto, per un fattore domestico: un mercato interno ingessato, lento e incapace di liberare il potenziale nei settori chiave del futuro come tecnologia digitale, intelligenza artificiale e mercati dei capitali.

OpenAI e Foxconn, nasce un’alleanza strategica per i data center AI made in USA

Nel mondo dell’AI, dove ogni settimana spunta un nuovo annuncio miliardario, la notizia della partnership tra OpenAI e Foxconn si distingue come una mossa decisiva: non solo perché unisce due protagonisti globali della tecnologia, ma anche perché segna un passo concreto verso la costruzione, in territorio Usa, delle infrastrutture che saranno chiamate a reggerere il prossimo decennio di sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Guerra Ibrida 2030: Crosetto suona la sveglia. L’Italia vuole un’Armata Cyber da 5.000 uomini e un Centro Anti-Disinformazione

Se qualcuno pensa che la guerra ibrida sia ancora un concetto da convegno accademico, il non-paper del ministro Guido Crosetto pubblicato ieri in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa, intitolato Il contrasto alla guerra ibrida: una strategia attiva, ha il pregio di riportarci bruscamente alla realtà. E lo fa con la franchezza di chi ha smesso di credere che basti alzare un firewall più alto per dormire sonni tranquilli.

Sovranità digitale europea? A Berlino vince ancora l’asse franco-tedesco

Ieri il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno riunito i ministri digitali dell’Ue per parlare di “sovranità digitale europea”. Peccato che, come al solito, la voce che conta sia stata soprattutto una: quella franco-tedesca.

Il ricatto della Cina sulle terre rare e la tregua (armata) Trump-Xi Jinping

In un mondo dove le supply chain sono catene al collo delle superpotenze, la Cina di Xi Jinping sa benissimo come stringere il cappio. Mentre i media occidentali continuano a dipingere Donald Trump come il bullo del commercio internazionale, con i suoi dazi “fantasiosi” e minacce recapitate con un tweet, la verità, forse, è un po’ più ironica: è Pechino che ha forzato la mano, trasformando le terre rare in un’arma geoeconomica letale.

Le azioni di Trump allora potrebbero essere lette non come frutto di un capriccio protezionista americano, ma come una reazione a una mossa calcolata di Xi, che ha trasformato il suo dominio sul 90% della raffinazione globale di questi minerali strategici in uno strumento di ricatto planetario.

Benvenuti nel nuovo capitolo della guerra commerciale, dove la narrativa consolidata si capovolge e Trump appare non come l’aggressore, ma come il difensore di un Occidente colto alla sprovvista e dove l’incontro che si è appena svolto a Busan, in Corea del Sud, tra il presidente americano e quello cinese più che una svolta segna più che una svolta una tregua (armata).

L’AI che cresce con le persone: a Genova nasce Fusion AI Labs

Immaginate di entrare in una villa del Quattrocento, Villa Quartara, immersa in un parco secolare e affacciata sul mare di Genova, il 21 ottobre 2025. Le pareti affrescate fanno da sfondo a un convegno dal titolo semplice ma ambizioso: “L’AI cresce con le persone per la competitività del Paese”. Non è una lezione accademica, piuttosto una conversazione a più voci che, filo dopo filo, cuce insieme istituzioni, università, imprese e politica, con uno sguardo all’Europa. Il risultato è la nascita di Fusion AI Labs, un laboratorio che vuole essere contemporaneamente un ponte, un acceleratore e un luogo di incontro.

L’AI come ponte tra uomo, impresa e società: l’intervento di Elena Bonfiglioli a Genova

Nel cuore del convegno “L’AI cresce con le persone per la competitività del Paese”, ospitato ieri a Villa Quartara, Elena Bonfiglioli, Global Business Leader for Healthcare di Microsoft, ha delineato una visione dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo come “collega cognitivo”, non come sostituto, in grado di ridefinire modelli economici, organizzazioni e creatività umana. L’evento ha coinciso con il lancio di Fusion AI Labs, un hub che ambisce a unire ricerca, impresa e società, trasformando la tecnologia in leva di sviluppo competitivo e umano.

Il triangolo geopolitico dell’AI: libertà selvaggia, regole di ferro o controllo totale? REPORT

In un mondo dove l’AI genera testi più eloquenti di un discorso presidenziale e immagini capaci di ingannare persino i più esperti, molto probabilmente la domanda che dobbiamo porci non è più se regolare questa tecnologia, ma come. Viviamo, inutile nascondercelo, in un’arena geopolitica dove l’Europa brandisce il righello della compliance come un monito biblico, gli USA accelerano a tavoletta sul binario dell’innovazione “libera per tutti” (o quasi) e la Cina orchestra un balletto tra sorveglianza e supremazia tecnologica.

Energia, AI e potere: la nuova equazione americana

Negli Stati Uniti, l’intelligenza artificiale sta scoprendo la sua fonte di energia preferita: l’uranio arricchito. Non è una battuta, ma la cronaca di un accordo che unisce due mondi, quello dei reattori nucleari e quello degli algoritmi, in un matrimonio che sa di geopolitica, tecnologia e un pizzico di marketing apocalittico.

Asimov: l’autopilota spaziale made in Italy che vuole mettere ordine nel traffico orbitale

Se pensavate che il traffico peggiore fosse quello del Grande Raccordo Anulare di Roma alle otto del mattino, ripensateci. Appena più in là, nello spazio, la situazione è anche peggiore. A marzo 2025 si contavano oltre 14.000 satelliti attivi e 27.000 oggetti tracciati tra rottami, razzi esausti e detriti spaziali in libera circolazione che, per avere un’idea, vuol dire un incremento del 31% in soli due anni. E come ogni autostrada affollata, anche l’orbita terrestre ora necessita di un buon sistema di guida autonoma.

La Germania scopre il chip nazionale: nasce la strategia per l’autonomia digitale europea

È ufficiale: anche Berlino vuole il suo chip. Non quello da aperitivo, ma quello che, in un mondo dominato da silicio, intelligenza artificiale e geopolitica, vale più dell’oro. Il governo tedesco ha approvato la nuova “Strategia per la microelettronica”, un piano ambizioso che promette di trasformare la Germania in una potenza autonoma nella produzione di microprocessori e tecnologie strategiche. “L’obiettivo è rafforzare l’autonomia europea”, ha dichiarato Stefan Kornelius, portavoce del governo federale, con quella calma teutonica che fa sembrare perfino un piano decennale una faccenda di routine.

L’economia globale 2025: tra protezionismo, AI e illusioni di resilienza

C’è qualcosa di stranamente familiare nel World Economic Outlook di ottobre 2025: il mondo non cresce, ma continua a raccontarsi che lo farà presto. Il Fondo Monetario Internazionale parla di un’economia “in flusso”, un eufemismo elegante per dire che nessuno sa più esattamente dove stiamo andando. Dopo anni di crisi concatenate, tra pandemie, guerre commerciali, crisi energetiche e boom tecnologici a intermittenza, la globalizzazione sembra un software che ha smesso di ricevere aggiornamenti, ma che nessuno ha ancora il coraggio di disinstallare.

Il paradosso accademico dell’algoritmo moralista: come l’Australian Catholic university ha trasformato un esperimento sull’IA in una lezione di etica digitale

Nel 2024, l’Australian Catholic University si è trovata al centro di una tempesta perfetta in cui l’intelligenza artificiale è passata da strumento di supporto a giudice inflessibile. Circa seimila studenti sono stati segnalati per cattiva condotta accademica, sospettati di aver usato chatbot generativi per scrivere saggi, relazioni e tesi. La percentuale di casi legati all’IA ha toccato il 90%, una cifra talmente sproporzionata da rendere evidente che non era la malafede degli studenti il problema, ma la fede cieca dell’istituzione nei confronti dell’algoritmo. È ironico notare che un’università cattolica abbia delegato il discernimento morale a una macchina che non conosce la colpa, né la grazia.

DigithON 2025: dieci anni di maratona digitale, l’AI al centro della sfida

Bisceglie si prepara a diventare, ancora una volta, il cuore pulsante dell’innovazione italiana. Dall’11 al 13 settembre le Vecchie Segherie Mastrototaro ospiteranno DigithON 2025, la più grande maratona digitale del Paese, che quest’anno celebra 10 anni di sfide, visioni e contaminazioni. Una ricorrenza simbolica, ma non solo: l’edizione del decennale segna infatti un salto di scala con la nascita della Fondazione DigithON, destinata a trasformare l’evento da appuntamento annuale a distretto permanente dell’innovazione, con l’ambizione di fare del Mezzogiorno un hub strategico per il Sud Europa.

Cinema, creatività e algoritmi: l’AI divide Venezia 82

Alla Mostra del Cinema di Venezia quest’anno i riflettori non sono puntati solo sui film e sul red carpet, ma anche su un ospite inatteso: l’intelligenza artificiale. Non una comparsa, ma quasi una protagonista, capace di dividere platea e addetti ai lavori tra chi intravede scenari distopici e chi, invece, fiuta nuove possibilità creative. Eh si, perché autori, attori e doppiatori hanno fatto sentire la loro voce sul tema. L’accusa: l’AI rischia di “fagocitare” il talento umano, sostituire professioni artistiche e ridurre la creatività a un algoritmo di consumo.

Xi e la diplomazia dell’Intelligenza Artificiale: cooperazione o copertura?

C’è qualcosa di rivelatore nell’ultimo vertice della Shanghai Cooperation Organization (SCO), il più grande di sempre, appena conclusosi a Tientsin: Xi Jinping ha parlato di intelligenza artificiale non come arma di competizione, ma come strumento di cooperazione. Un messaggio che, a prima vista, sembra quasi in controtendenza rispetto alla narrativa dominante fatta di gare tecnologiche, supremacy e paure esistenziali. Eppure, è proprio qui che si coglie la strategia di Pechino: usare l’AI non solo come tecnologia, ma come linguaggio politico.

AI Act: 44 Ceo europei chiedono una retromarcia a Bruxelles

Da Airbus a BNP Paribas, cresce la pressione sul legislatore europeo: “Così l’Europa resterà indietro nella corsa globale all’AI”. Ma Bruxelles è davvero pronta ad allentare le maglie della legge più severa al mondo sull’intelligenza artificiale?

Notizie senza click: come l’AI sta riscrivendo le regole del traffico online

Chi si occupa di informazione digitale sta assistendo, con una certa apprensione, ad una sorta di terremoto silenzioso. Dal lancio delle panoramiche AI (“AI Overviews”) di Google nel maggio 2024, il numero di ricerche di notizie che non porta a nessun clic su siti editoriali è cresciuto dal 56% al 69%. Un segnale chiaro: sempre più persone ricevono le risposte che stanno cercando direttamente nei risultati dei motori di ricerca, senza che sia alcun bisogno di visitare i siti d’origine delle informazioni stesse. Questo scenario fa il pari con la drastica riduzione del traffico organico verso i siti editoriali che è passato da oltre 2,3 miliardi di visite nel 2024 a meno di 1,7 miliardi in questi primi mesi del 2025. Un calo che fa riflettere perché alla sua base non c’è solo un tema di cambiamento tecnologico, ma un vero e proprio cambio di paradigma nelle abitudini di consumo dell’informazione.

L’Italia e l’Intelligenza Artificiale: la terza via… dopo la tangenziale

Pare che l’Italia sia pronta a lanciarsi in una “terza via” sul fronte dell’intelligenza artificiale. Non tra Bologna e Modena, ma tra Washington e Pechino. Il ministro Adolfo Urso, con encomiabile ottimismo istituzionale, ha annunciato la nascita a Roma di un AI-Hub globale che collegherà le multinazionali occidentali del G7 alle start-up africane, nell’ambito del Piano Mattei. In pratica, una superstrada digitale che parte dal Colosseo e arriva, dopo un algoritmo e mezzo, a Nairobi.

Horizon Europe 2025: l’Europa rispolvera il piano per l’innovazione, mentre USA e Cina sono già in finale di Champions

Con Horizon Europe 2025, Bruxelles prova a rientrare nella partita dell’innovazione. Il problema? Gli altri stanno già giocando la finale, mentre l’Europa è ancora alle prese con le convocazioni. Il nuovo programma di lavoro, presentato dalla Commissione Europea, mette sul tavolo 7,3 miliardi di euro per ricerca, scienza e, soprattutto, intelligenza artificiale. Una cifra importante, certo. Non si discute. Ma se la confrontiamo con gli investimenti di Stati Uniti e Cina, sembra poca cosa.

Sicurezza a rischio per oltre metà delle aziende. Perché l’Italia non è pronta alla nuova guerra cibernetica

Nel nuovo scenario digitale, l’intelligenza artificiale non è più solo un motore di innovazione: è anche una nuova superficie di attacco. Perchè l’AI, da un lato entra in azienda, dall’altro finisce anche nelle mani dei cybercriminali. E l’Italia non sembra essere pronta. L’allarme arriva forte e chiaro dal Cybersecurity Readiness Index 2025 di Cisco, secondo cui oltre la metà delle aziende italiane (il 51% per l’esattezza) prevede nei prossimi 12-24 mesi una possibile interruzione operativa causata da attacchi informatici legati all’AI.

Europa offline. Draghi lancia l’allarme: perché stiamo perdendo la corsa all’intelligenza artificiale

È ormai chiaro come l’Europa abbia mancato anche l’appuntamento con la rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Adesso rischia di perdere anche il prossimo treno perchè l’innovazione nel vecchio continente continua ad essere soffocata da norme, frammentazione e una buona dose di miopia strategica.

Reti intelligenti. Tecnologia, AI e investimenti mirati: la strategia di Terna per difendere il sistema elettrico

Nel pieno della transizione energetica e della crescente domanda di elettricità, la sicurezza delle infrastrutture critiche torna al centro del dibattito. Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha sviluppato un piano strategico da 3,2 miliardi di euro che sarà trasmesso al Ministero dell’Ambiente alla fine di maggio, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema energetico italiano da qui al 2028.

Anatomia dei primi 100 giorni di Trump: Groenlandia, dazi e autoritarismo

Nel suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha rilanciato l’idea di un nuovo “Liberation Day”, una giornata simbolica per affrancare aziende e consumatori americani da quelli che definisce “trattamenti ingiusti” dei partner commerciali. Dietro la retorica nazionalista, però, si cela una strategia politica ed economica che rischia di riscrivere gli equilibri mondiali. Con una politica economica fondata su dazi aggressivi e una politica estera che strizza l’occhio all’espansionismo — dalle pretese sulla Groenlandia al controllo del Canale di Panama — Trump apre la strada a una nuova stagione di autoritarismo. Una stagione che potrebbe ispirare leader come Vladimir Putin in Ucraina, Xi Jinping su Taiwan e Benjamin Netanyahu in Medio Oriente, alimentando una destabilizzazione globale senza precedenti.

Data Center e Intelligenza Artificiale: come l’Italia può diventare un Hub Strategico entro il 2030

L’esplosione dell’intelligenza artificiale sta ridisegnando le mappe dell’infrastruttura digitale globale. Al centro di questa trasformazione ci sono i data center, veri e propri motori della rivoluzione AI. A guidare il mercato sono gli Stati Uniti, ma anche l’Europa si muove rapidamente — e l’Italia, in particolare, potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista.

Scudo digitale e intelligenza militare: la Spagna scommette su AI e cyber difesa per la sicurezza del futuro

Con un investimento record da 10,4 miliardi di euro, il nuovo piano di sicurezza e difesa spagnolo accelera su intelligenza artificiale, cybersicurezza e tecnologie dual use, segnando una svolta strategica per l’Europa della Difesa.

Cybercrime Inc.: l’AI al servizio delle gang digitali. Meno attori, più attacchi e tecniche più evolute

Nel secondo semestre del 2024, i cyberattacchi crescono del +28,3%, nonostante il calo delle gang attive. AI, phishing realistici e Malware-as-a-Service ridisegnano il panorama delle minacce globali. L’Italia resta un obiettivo strategico.

La fame energetica dell’Intelligenza Artificiale tra boom dei Data Center e rinascita del nucleare

L’intelligenza artificiale non solo macina dati, ma anche chilowattora. A confermarlo è l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), che nel suo primo rapporto dedicato al rapporto tra AI ed energia, lancia l’allarme: entro il 2030 i data center consumeranno più elettricità dell’intero Giappone, toccando i 945 TWh. Una cifra che evidenzia come l’espansione dell’AI, oltre a rivoluzionare business e processi, stia mettendo a dura prova le infrastrutture energetiche globali.

Meno scraping, più sharing: la nuova mossa di Wikipedia per l’AI

Con un colpo di scena in stile open-source, la Wikimedia Foundation ha deciso di affrontare di petto uno dei problemi più spinosi dell’era AI: il sovrasfruttamento dei contenuti da parte degli scraper automatizzati. Lo fa non chiudendo, ma aprendo meglio: nasce così un dataset pensato appositamente per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.

Semiconduttori da record: Nvidia in vetta, ma la guerra commerciale incombe

Fatturato record per l’industria dei semiconduttori nel 2024: secondo gli ultimi dati diffusi da Gartner, il settore ha raggiunto i 655,9 miliardi di dollari a livello globale, segnando una crescita del 21% rispetto ai 542,1 miliardi del 2023. Un balzo trainato principalmente dall’esplosione della domanda legata alle infrastrutture per l’intelligenza artificiale, che sta ridisegnando le gerarchie di mercato tra i grandi colossi tecnologici.

Christine Lagarde e l’AI: la rivoluzione economica che l’Europa non può perdere

L’intelligenza artificiale rappresenta una delle più grandi opportunità – e sfide – per l’Europa nei prossimi decenni. A sottolinearlo è Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), in un discorso pronunciato durante una conferenza sull’AI organizzata dalla BCE. Con un tono pragmatico ma determinato, Lagarde ha delineato un futuro in cui l’Europa non può permettersi di restare indietro, come accaduto con la rivoluzione digitale di Internet, evidenziando i profondi cambiamenti che l’intelligenza artificiale porterà in termini di produttività, lavoro e disuguaglianze sociali.

Ghiblify mania: quando l’AI va in tilt e il copyright trema

Il fenomeno della cosidetta “Ghiblificazione” ha colpito duro. La nuova funzionalità di generazione immagini di ChatGPT, potenziata da GPT-4o, ha fatto impazzire gli utenti, portando la piattaforma OpenAI al limite. Il risultato? Un collasso temporaneo del sistema e un’esplosione di interrogativi sul futuro della creatività, dei diritti d’autore e della sostenibilità dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte digitale.

Se l’AI ruba la voce: la battaglia per il doppiaggio tra innovazione e diritti

L’industria del doppiaggio in Italia è da sempre un’eccellenza riconosciuta a livello globale. Eppure, l’avanzata dell’intelligenza artificiale generativa minaccia di trasformare radicalmente questo settore, sollevando questioni cruciali su diritti d’autore, proprietà intellettuale e tutela del lavoro umano. A lanciare l’allarme è la Commissione Cultura della Camera, che ha presentato una risoluzione, con l’obiettivo di proteggere i professionisti del doppiaggio dall’uso indiscriminato delle loro voci da parte dei modelli di AI.

Perché non si possono cancellare libri, testi e musica dai modelli AI. Il segreto dei dati di addestramento

Il tema del copyright e dei diritti d’autore in relazione all’intelligenza artificiale è un argomento complesso che tocca questioni legali, etiche e creative, ma anche aspetti tecnici legati alla struttura stessa degli LLM. Con il rilascio di modelli di AI sempre più sofisticati, capaci di generare testi, musica, immagini e altri contenuti, il dibattito su come vengano utilizzati i dati per “addestrare” questi sistemi e le implicazioni per i detentori dei diritti su queste opere è di grande attualità.

Quando ci si domanda se sia possibile tentare di rimuovere libri, articoli, immagini, musica e quant’altro dai modelli di AI – come spesso richiedono i detentori dei diritti stessi – la risposta è che nella pratica è un task estremamente difficile e spesso impossibile da realizzare in modo efficace.

Licenze vs. Fair Use: il conflitto tra Europa e Usa sull’addestramento dell’AI

Sappiamo quanto siano fondamentali i dati per l’intelligenza artificiale. L’AI si nutre di dati che, per un certo verso, sono il carburante stesso degli LLM. Ma chi possiede i diritti su questi contenuti? Mentre le aziende tecnologiche accelerano lo sviluppo di modelli avanzati, il dibattito legale sulla proprietà dei dati e il diritto d’autore diventa sempre più acceso. Due visioni contrapposte emergono con forza: da un lato, l’approccio europeo, basato sulla necessità di autorizzazioni esplicite; dall’altro, il modello americano, che si affida al concetto di “fair use” (a meno di epici stravolgimenti provenienti dalle tante cause in corso tra editori e big tech dell’AI). Questa divergenza normativa non è solo una questione di diritto, ma riflette differenti filosofie su innovazione, equità e controllo del mercato digitale.

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