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MCP Model Context Protocol HandBook

Lavorare con MCP (Model Context Protocol) è uno di quei momenti rari in cui si alza il sipario su una rivoluzione nascosta sotto la polvere dell’ordinario. “Oh cavolo, questo cambia tutto” non è solo un mantra da startup ma una verità con cui fare i conti, soprattutto per chi ha visto passare l’evoluzione dell’intelligenza artificiale dai laboratori universitari fino alle scrivanie dei CTO. MCP, per chi ancora non fosse caduto nella sua orbita, non è un semplice framework o un altro giocattolo per smanettoni: è quel ponte invisibile che finalmente connette i grandi modelli linguistici (LLM) al mondo reale, ai sistemi, ai dati concreti.

AI Agent, browser first: perché il futuro non passa per il protocollo MCP

Il modello dominante degli agenti AI basati sul cosiddetto MCP (Memory, Computation, Perception) sembrava il Santo Graal. La promessa era seducente: una struttura modulare dove ogni componente è specializzato, orchestrato da un protocollo che coordina tutto con precisione svizzera. Una sinfonia di moduli che collaborano attraverso API pulite, endpoint ben documentati e logiche preconfezionate. Peccato che, nella realtà, sembri più un’orchestra di strumenti scordati che suona in una sala prove senza elettricità.

La fine dell’era dei chatbot ciechi: Model Context Protocol di Anthropic e l’intelligenza artificiale che finalmente “agisce”

Quando si parla di AI generativa nel 2025, il vero problema non è più la creatività dei modelli, ma la loro drammatica incapacità di interagire col mondo reale. Fino a ieri, chiedere a un LLM il prezzo attuale delle azioni Apple equivaleva a interpellare un indovino con amnesia cronica. Ottimo a parlare, pessimo a fare. Ora, Anthropic cambia le regole del gioco con il suo Model Context Protocol (MCP), un’infrastruttura che segna l’inizio di una nuova era: quella degli agenti AI operativi, contestuali, e – per una volta – utili davvero.

Il principio alla base è brutalmente semplice, ma incredibilmente potente. Un Large Language Model non è più un oracolo chiuso nella sua scatola nera addestrata mesi fa, ma un agente intelligente che può usare strumenti in tempo reale, decidere cosa fare in base al contesto, rispettare policy aziendali, chiedere approvazioni, e tornare con un output operativo e affidabile.

Anthropic MCP: Il Futuro delle Connessioni tra Assistenti AI e Sistemi Dati

Anthropic ha lanciato una proposta rivoluzionaria per migliorare le capacità degli assistenti AI nel connettersi ai sistemi aziendali, eliminando le barriere rappresentate dagli attuali silos informativi. Si chiama Model Context Protocol (MCP), un nuovo standard open source progettato per rendere i modelli di intelligenza artificiale più contestuali e connessi.

L’MCP consente ai modelli, non limitandosi a quelli sviluppati da Anthropic, di accedere a dati provenienti da una vasta gamma di fonti, tra cui strumenti aziendali, software, repository di contenuti e ambienti di sviluppo applicativo. L’obiettivo è semplificare il flusso informativo e migliorare la qualità delle risposte prodotte dalle AI.

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